Problemi filtro antiparticolato (rigenerazione forzata)

CDR Italia - Radiatori, scambiatori di calore e FAP 1Per ovviare alla problematica relativa all’inquinamento, tutte le vetture sospinte da un motore diesel che dispongono almeno della classe ambientale Euro 4 sono dotate del filtro antiparticolato, vale a dire di un dispositivo appositamente studiato per filtrare e trattare nel migliore dei modi determinate particelle quando avviene la combustione interna.
In questa ottica, bisogna sottolineare che sono diversi gli automobilisti che lamentano un malfunzionamento di questa componente e, di conseguenza, hanno la necessità di recarsi presso un’officina specializzata per risolvere il problema in questione.

Qual è il funzionamento del filtro antiparticolato?

Innanzitutto è bene specificare che questa componente ha l’obiettivo di catturare il particolato atmosferico, per eliminarlo in una fase successiva tramite la rigenerazione.
Per funzionare al meglio delle sue possibilità il filtro antiparticolato viene costantemente monitorato da un apposito software, avente l’obiettivo di gestire in maniera efficiente l’operazione.
Tutto il processo si verifica grazie alla presenza di un particolare filtrante in carburo di silicio formato da canali e celle alveolari che sono state progettate proprio per trattenere il particolato e non liberarlo nell’ambiente circostante.
Inoltre, bisogna sottolineare che all’interno del filtro antiparticolato si trova un additivo a base di cerina che ha il compito di far aggregare quanto più possibile le particelle, in maniera tale da renderle più facilmente filtrabili.
L’intera operazione inerente la rigenerazione del filtro del particolato avviene con frequenza periodica, circa ogni 500 chilometri percorsi, anche se in realtà tale dato può sensibilmente variare in base alla tipologia di strade percorse.
Infatti, quando si utilizza principalmente la vettura su strade urbane, il processo di rigenerazione può subire dei notevoli ritardi, causati, il più delle volte, dalle frequenti soste e dalla bassa velocità.
Per tale motivo, è consigliabile percorre periodicamente un tratto di strada che consente una guida senza soste per innescare la combustione, la quale risulta essere di fondamentale importanza per il processo di rigenerazione.
Quando tale procedura non si mette in atto si riscontra facilmente l’intasamento del filtro particolato.

Quali sono i principali problemi che causano l’intasamento del filtro antiparticolato?

Il filtro antiparticolato, conosciuto anche con l’acronimo FAP, necessita di una continua e meticolosa manutenzione per evitare il verificarsi di qualsiasi tipologia di malfunzionamento.
Uno dei problemi principali di tale componente è sicuramente quello riguardante l’intasamento. Quando si manifesta questa difficoltà si accende la spia luminosa dedicata al filtro antiparticolato nel cruscotto della vettura e si riscontra una fuoriuscita importante di fumo denso e nero dal tubo di scappamento quando si pigia il piede sull’accelleratore.
Attraverso questi segnali il conducente dell’automobile capisce che è arrivato il momento di pulire il filtro, in modo tale da riavere una vettura performante e al massimo delle potenzialità
Come già accennato in precedenza, per far attivare la rigenerazione e, di conseguenza, avere un filtro funzionante è conveniente percorrere un tratto stradale che consenta di avere una velocità sostenuta per circa trenta minuti. Nello specifico, si consiglia di svolgere questa procedura su percorsi sicuri, in quanto per avere il risultato sperato è opportuno tenere una velocità compresa in un range che va dai 60 ai 90 km/h.
Effettuata tale procedura il software progettato per monitorare il filtro antiparticolato dovrebbe rilevare l’otturazione e procedere alla pulizia del filtro, aumentando la temperatura di riferimento.
Infatti, tale risultato si ottiene effettuando una maggiore immissione di gasolio, consentendo così di attivare la rigenerazione e bruciare il pericoloso PM10.
Se questo sistema non dovesse funzionare non resta niente altro da fare che portare la vettura in un’officina qualificata per attuare una rigenerazione forzata del FAP.

Come avviene la rigenerazione del filtro antiparticolato in un’officina?

Prima di tutto è opportuno sottolineare il fatto che se la procedura illustrata in precedenza non dovesse funzionare è di estrema importanza far effettuare tutte le operazioni inerenti alla rigenerazione forzata del FAP a un tecnico qualificato, in quanto la componente in questione è particolarmente delicata. Uno scorretto processo di pulizia potrebbe portare a un peggioramento della situazione, che, il più delle volte, conduce all’inevitabile sostituzione del pezzo.
La prima operazione messa in atto dallo specialista per effettuare la pulizia del filtro consiste nella rigenerazione forzata, portando il motore della vettura a circa 3000 giri al minuto, dopo aver aggiunto dell’apposito additivo. Nella maggior parte dei casi, dopo circa dieci minuti, si riesce ad avere un filtro perfettamente funzionante.
Nel frangente in cui tale procedura non dovesse riscontrare i risultati sperati si è costretti a richiedere l’intervento di un’azienda specializzata nel ripristino del FAP.
L’azienda di riferimento procederà ad attuare una pulizia accurata di ogni minima componente, iniziando dalla liberazione del filtro antiparticolato da qualsiasi tipologia di detrito presente, attraverso un sistema di aria compressa.
Successivamente si procederà al riscaldamento del filtro, inserendolo all’interno di un forno con la parte sporca rivolta verso il basso. Durante questa operazione si aumenterà gradualmente la temperatura fino a portarla a circa 615 gradi Celsius.
Una volta ultimato questo passaggio si attende che la componente in questione raggiunga una temperatura di 40 gradi per pulire sia l’ingresso sia l’uscita del filtro.
Infine, bisogna effettuare nuovamente il processo appena descritto per rimuovere la fuliggine ed effettuare un’ultima pulizia al filtro, tramite l’utilizzo dell’aria.
Ovviamente prima di svolgere il tutto sarà compito del tecnico specializzato capire se il FAP da ripristinare è salvabile o è necessario sostituire tale componente con un filtro nuovo.

Quanto costa pulire il filtro antiparticolato?

In commercio esistono diversi kit fai da te economici che non consentono di effettuare un lavoro degno di nota, ma che piuttosto possono compromettere definitivamente la situazione.
Per tale motivo risulta molto importante affidarsi a persone qualificate che possono vantare un’esperienza significativa in questo campo.
A ogni modo è complesso quantificare il prezzo necessario per effettuare una pulizia del filtro antiparticolato, in quanto è possibile agire in diversi modi.
In generale, però, si può affermare che difficilmente si riesce a superare la cifra di 500 euro, mentre in caso di sostituzione del filtro la cifra richiesta aumenta sensibilmente, dal momento che l’esborso economico può raggiungere i 5000 euro quando si devono acquistare dispositivi più costosi.
In aggiunta a ciò, è doveroso sottolineare che non è assolutamente consigliata l’operazione inerente alla rimozione del filtro antiparticolato, in quanto questa procedura è assolutamente vietata dalle legge, tanto che sono previste delle pesanti sanzioni economiche.
Infine, è opportuno segnalare anche che la rimozione del FAP aumenta in maniera sconsiderata l’inquinamento dell’aria, arrecando così dei gravi problemi all’ambiente che ci ospita.

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