Togliere il filtro antiparticolato è illegale

CDR Italia - Radiatori, scambiatori di calore e FAP 1Eliminazione del FAP: una procedura illegale
Spesso è possibile trovare annunci che ci propongono la rimozione del FAP e della valvola EGR dalla propria automobile. Tuttavia è bene diffidare da tutti coloro che cercano di venderci questa soluzione, poiché si può incorrere in conseguenze da non sottovalutare.

Rimuovere il filtro antiparticolato (FAP) Molte persone adottano la pratica della rimozione del FAP per avere meno problemi ad un’automobile alimentata a gasolio. Alcuni meccanici propongono questa soluzione per eradicare in modo definitivo i problemi che il FAP può presentare durante il suo intero ciclo di vita. Tuttavia, questa operazione è illegale ed è pesantemente sanzionata da apposite leggi che espongono il guidatore ad assumersi il rischio di rilevanti sanzioni amministrative e denunce penali in caso di contravvenzione. Ma vediamo perché in alcune officine si propone l’eliminazione del filtro antiparticolato. Prima di fornire una spiegazione esaustiva, è bene comprendere il motivo per cui il filtro è installato e come funziona esattamente. Il FAP è fornito in dotazione obbligatoriamente su tutte le automobili diesel più recenti, e serve per ridurre le emissioni di PM10 in atmosfera. PM10, infatti, è la sigla che indica le polveri sottili di diametro pari o inferiore ai 10 micron (millesimi di millimetro). La Particulate Matter 10 è formata principalmente da polveri, fumi, liquidi e da vari particolati altamente inquinanti per l’ambiente e la salute dell’uomo. Infatti queste sostanze contenute nelle emissioni delle automobili a gasolio possono essere davvero finissime, e alcune possono arrivare a dimensioni tali da raggiungere con facilità gli alveoli che formano i polmoni. Esse sono indicate con la sigla PM2,5 e sono particolarmente pericolose.

Il FAP: come funziona Il filtro antiparticolato è montato sull’impianto di scarico delle automobili e filtra i gas prodotti dal propulsore. Questo si occuperà di trattenere e stoccare momentaneamente il particolato derivato dalla combustione del diesel. Dopodiché, a intervalli periodici, attraverso una procedura del tutto automatica, il FAP attiva il processo di autorigenerazione, che permette di introdurre piccole quantità di gasolio all’interno del filtro per consentire la combustione del particolato accumulato, trasformandolo cosi in CO2. Il processo di rigenerazione del filtro antiparticolato si avvia durante la marcia del veicolo, e quando tale operazione viene attivata è bene mantenere costante la propria andatura per permettere al FAP di raggiungere la temperatura ideale per permettere di bruciare adeguatamente le particelle trattenute. Tuttavia, in alcuni casi, come durante i tragitti cittadini brevi, l’autorigenerazione non può avvenire correttamente a causa della mancanza di tempo per portare il filtro ai circa 400/650 gradi necessari, a seconda del modello, per completare il processo. Quando ciò si verifica, il FAP andrà incontro ad un’ostruzione che causerà un calo di prestazioni del motore e un relativo aumento nei consumi di carburante a parità di distanza percorsa. In più, quando il numero di tentativi di rigenerazione falliti diventa eccessivo, si verificherà un calo del livello di olio motore, rendendo la sua sostituzione più frequente. Proprio per questi inconvenienti, provocati principalmente da una cattiva gestione del FAP da parte degli automobilisti, molte persone credono che la soluzione a tali problemi sia la rimozione del filtro antiparticolato. Tuttavia, quello che spesso non viene detto, è che tale soluzione porta con sé diverse conseguenze a danno dell’ambiente, per il proprietario dell’auto e per l’automobile stessa. Queste conseguenze, inoltre, saranno tutte piuttosto serie e perciò da non sottovalutare assolutamente.

Eliminazione del filtro antiparticolato: quali sono le conseguenze Rimuovere il FAP è dannoso ed illegale, e tale pratica può comportare pesanti conseguenze. Innanzitutto è dannoso per l’ambiente già instabile in delicato equilibrio, poiché la rimozione del filtro antiparticolato permette un rilascio libero di PM10 e di PM2,5. Le conseguenze di queste esalazioni tossiche sono pericolose per la salute di tutti, compresi il proprietario dell’auto e il meccanico che pratica tale soluzione, poiché le particelle di PM2,5 possono, come già accennato, raggiungere gli alveoli polmonari ed arrecare un danno anche serio alla salute. Inoltre, chi rimuove il FAP dalla propria macchina, dovrà tenere in considerazione altre conseguenze personali che possono rivelarsi anche piuttosto serie. Innanzitutto è prevista una sanzione pecuniaria che parte dai 422 euro e può arrivare fino a 1697 euro. Questa sarà accompagnata dal ritiro del libretto del veicolo manomesso e dall’obbligo di ripristinare il filtro antiparticolato sull’impianto di scarico dell’auto. È bene anche ricordare che l’articolo 78 del Codice della Strada pone un espresso divieto di modificare le caratteristiche con cui un veicolo è prodotto dalla casa madre. Perciò, l’eliminazione del FAP è illegale, esattamente come per la rimozione della valvola EGR e di qualsiasi altra modifica apportata alla meccanica o all’elettronica della vettura. In più, le Forze dell’Ordine sono fornite di apparecchi capaci di eseguire l’analisi dei fumi di scarico prodotti dalle automobili, per cui potranno rilevare e contestare adeguatamente ogni manomissione riscontrata. Infine, la conseguenza peggiore per l’automobilista relativa allo smontaggio del filtro antiparticolato, tenendo in considerazione che questo rende la macchina più inquinante, è il rischio che egli subisca una denuncia penale. Tale reato previsto dal codice penale è punito severamente in quanto comporta un periodo di reclusione dai 2 ai 6 anni, il tutto accompagnato da una sanzione che va da 10.000 a 100.000 euro. In conclusione possiamo affermare che la rimozione del filtro antiparticolato (FAP) è una pratica innanzitutto dannosa per l’ambiente e per la salute delle persone. Come abbiamo visto, le sottilissime polveri di particolato prodotto dalla combustione del gasolio nelle auto diesel, se non filtrate adeguatamente dal FAP possono con facilità raggiungere le vie più profonde del nostro sistema respiratorio dando luogo sul lungo termine a moltissime patologie anche gravi. Inoltre, il rischio è quello di incorrere in sanzioni pesantissime, che possono toccare al conducente di un’automobile alla quale è stato rimosso tale dispositivo filtrante, e al meccanico che ha proceduto a tale rimozione. Queste, possono includere multe decisamente salate, denunce penali e periodi detentivi più o meno lunghi. Per questa serie di motivi è necessario lasciare il filtro antiparticolato equipaggiato sull’automobile e averne cura, così da scongiurare eventuali malfunzionamenti da parte di questo dispositivo.

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